Insegne tradizionali dipinte a mano: un’arte “quasi” dimenticata
Sporcarsi le mani, arrampicati sopra ad un impalcatura, al caldo e al freddo: non sembra un gran bel programma ma è il lavoro che si è scelto questo ragazzo inglese. E a noi piace molto.
Testo Francesco Bucci / Foto Tobias Newbigin
Quando pensiamo ad “un’insegna” di un locale, ci vengono in mente neon, studi di cromo-design, geometri, rotture burocratiche, tasse e quant’altro. Di certo non penseremmo ad una forma d’arte. Ma è proprio questo che fa Tobias Newbigin, giovane di Bath (UK) che ha pensato bene di intraprendere una professione forse desueta, ma ricca di soddisfazioni: disegnare insegne tradizionali.
Non basta certo una mano felice e la passione per il disegno per diventare un professionista in un mondo che sembra aver dimenticato la bellezza delle cose fatte a mano. Così Tobias affianca come apprendista per quasi un anno uno della vecchia scuola, Nick Garrett, rinomato pittore d’insegne londinese.
Sembra che il ragazzo abbia imparato a cavarsela.
Ci vuole coraggio per dedicarsi anima e corpo in un mestiere giudicato da tutti “in via d’estinzione”. Un mestiere che chiede ancora a chi lavora di sporcarsi le mani, di scoprire sbagliando tecniche e trucchi e rifiutare la voracità e l’apparente facilità delle tecnologie.
Ma Tobias non è nemmeno un hipster totalmente avulso dalla realtà e confinato in un universo vintage, come potrebbe sembrare ad un primo sguardo. Se siamo venuti a conoscenza del suo lavoro è grazie al suo aggiornatissimo account Instagram e Facebook, dove è possibile osservare i suoi incredibili lavori.
Bath non è esattamente dietro l’angolo, ma se dovesse fare “un salto” in Italia un pensierino per la decorazione di un serbatoio ce lo farei…
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